|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
di Barry Cook e Tony Bancroft
(Stati Uniti, 1998)
|
|
|
|
|
|
|
|
E Disney (libera concorrenza, grazie) voltò pagina. Non più la confezione bombòn che ha fatto il suo tempo: ma un vero film (pur nel rispetto, ci mancherebbe, delle regole che hanno fatto grande l'onorata Maison). Un film d'animazione strutturato come un film "vero", con i buoni ed i cattivi tratteggiati di conseguenza. Degli ambienti, dei paesaggi, delle formidabili battaglie digitalizzate che assomigliano a quelle del Kurosawa di KAGEMUSHA o del Kubrick di SPARTACUS. E, finalmente, un personaggio di donna, una protagonista che si compie, e non solo una figura di comodo. Certo, non cercate in MULAN la vera Cina: ma un frammisto di rinvii da chincaglierie sapienti, che il mestiere americano mescola brillantemente con quello di Broadway. Con le leggi del marketing per grandi e piccini, le regole d'oro dello spettacolo contemporaneo. Ma di classe. C'è insomma l'eredità dei segni, dei ritmi, della gestualità di una civiltà antica come la Cina; assieme a quella di un'industria del cartoon (4 anni di produzione, 700 animatori...) che, quando vuole, il segno non solo la lascia, ma lo cambia.
|
|
Il film in Internet (Google)
|
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
|
|
|